THOUSANDS OF FREE BLOGGER TEMPLATES

venerdì 31 luglio 2009

Possiamo negarlo recisamente. E' talmente fisiologico il rifiuto di quest'idea che spesso sembra più naturale non parlarne. 

Tutti siamo alla costante ricerca di un posto. In senso lato. Nell'accezione che voglio considerare, il posto è piucchealtro un insieme di cose più o meno fondamentali ma tutte necessarie alla definizione di questa nicchia. Il posto è un intorno formato da persone, luoghi, attività, progetti, condizioni adatte allo sviluppo della propria persona e alla realizzazione di idee, a garantirsi quindi - questo, quando si è adulti - il benessere economico sufficiente a mantenere in vita i propri propositi. A 20 anni, probabilmente, il posto è formato soprattutto da luoghi e persone. Il discorso, però, non si riduce all'ennesima disquisizione sull'importanza del gruppo di amici e sulla necessità di puntare sulle interazioni sociali; in realtà è più interessante la dinamica del posto. Nessun posto è definitivo: come mutano le interazioni tra individui che lo compongono, con conseguente, alterazione degli equilibri, così mutano i "posti". E nella vita si cambia posto parecchie volte, forse continuamente. E' intuitivo che questo accada più spesso quando si è piccoli, e man mano che si va avanti si tende sempre a consolidare lo status quo che si è stabilito spontaneamente negli anni formativi. Da un lato è bello arrivare ad essere adulti e riuscire poi a mantenere in vita lo stesso posto per molti anni, spesso anche fino alla fine. 
Personalmente, però, trovo che sia bello anche essere capaci di migrare spesso, mantenendo la capacità di ascoltare i propri bisogni che sempre mutano, senza adagiarsi nella condizione di chi, ormai adulto/vecchio, diventa sordo al cambiamento o, peggio, impara ad ignorare questo bisogno. Però, non sono neanche per lo stare in diversi posti contemporaneamente. L'unico effetto di questa condizione è il non essere mai realmente in alcun luogo.

0 commenti: