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sabato 24 gennaio 2009

No Fear

Ti sto ammazzando, bastarda. Ti sto cacciando anche dalle tue ultime trincee, blindate dai sacchi di sabbia della mia Paura. Non hai futuro. Ti sto mangiando viva. Ti sto rubando ogni giorno un metro. Ormai ti vedo in faccia e non mi fai paura, ti ho in pugno e non mi sfuggirai. O meglio: ti costringerò a fuggire. Ho voglia di spazzarti via.  Non rimarrà più niente di te. Solo un ragazzo forte come una canna di bambù. E se stanotte dobbiamo proprio fare qualcosa, che ne dici di un bel giuramento?

mercoledì 14 gennaio 2009

Like Violence

On the edge of insanity
I beg a curtain call
A spoken word
A voice to claim
That I've come back
On the whim
Of a love-pouring winter.

martedì 13 gennaio 2009

Thunderous Star & Furthest from Nowhere

Presto diventeranno le prime due canzoni del mio nuovo gruppo, spero.


Thunderous Star

Remember when you’d say
How glorious we were
Opposing to pain with a smile on our face
Fighting our childish war
Something like pride
Won’t change us for better

I’m not gonna yell
To something that’s gone
Spirits don’t speak a word
And I wish we were deaf

Chorus:
Another day will arise
As today becomes yesterday
And I won’t be afraid
For the sun isn’t dying just yet

Sing it along
Sing it out loud
Sing if you feel
Like a thunderous star
Just reached to your heart

Taking in restraint
We wake to the shades
Of a crystal-clear dawn
I’m not gonna listen to prophets
I won’t let you be my guide
I’ll live for the sake of my liberty
Chorus:
Another day will arise
As today becomes yesterday
And I won’t be afraid
For the sun isn’t dying just yet
Another droplet of time
Will spread through my deafening cry
This life has a power
That words can’t convey

Outro:

Sing it along
Sing it out loud
Sing if you feel
Like a thunderous star
Just reached to your heart



Furthest From Nowhere

 

Chorus:

The closest to heaven

Is furthest from nowhere

Whisper this moment of truth

Entrust my last will to the sun

Watch as it leans on the hills over there

 

Verse:

There’s no use to be afraid

Even if my pain bears your name

There’s a purpose and a meaning out there

Feeling the wind in my throat

As I sing this anthem aloud

Pre-chorus:

Make a difference, feel the struggle

Life’s a sunset, a bloody red sky

 

[chorus]

 

Verse:

Doesn’t matter the season

Or the hours I’ve driven

Once I got rid of this apathy

I can breathe in my true nature

[pre chorus]

[chorus]

Outro:

These times are gifts, they’l pass away

“Only Once” is the rule of exsistence

Pain is a detail beauty is the game

Breathe sunsets deeply, scream out your name

 


Qualcosa di diverso...

I'll hurt just to be hurt.
But life is beautiful, WTF.

martedì 6 gennaio 2009

Papa Mortuo...

E anche questa è andata. Finita per sempre. Tutto finisce per sempre, e se ricomincia è qualcosa di diverso. Tutto sommato però non sono eccessivamente triste. Solo stanco, un po' frastornato dall'ubriacatura di ieri sera (la mia espressione di alcol deidrogenasi aveva raggiunto i minimi storici, e due birre e un jack daniels sono stati uno scotto troppo grande da pagare). Non tutto il male viene per nuocere. A parte una bellissima chiacchierata via Amsn con un caro amico che mi ha parecchio tranquillizzato, mi aggiro per casa mia sorridendo malinconicamente mentre il mio sottofondo ideale sarebbe "you can't always get what you want" nella versione dei Rolling Stones...


Faccio del mio meglio, leso. Faccio del mio meglio. Fallo anche tu e tutto andrà bene. Anche se magari, chissà, sono l'unico ad amare la nostalgia. Di nostalgia non si muore mai, ma non si vive neppure. Eppure miglioro, miglioro. Forse riuscirò entro breve a mettermi nell'ordine di idee che il proprio posto tra la gente a volte va semplicemente cercato e preso, senza essere tristi perchè nessuno ce l'ha tenuto. Nessuno è così importante.  







lunedì 5 gennaio 2009

さあ




合格?

domenica 4 gennaio 2009

Filare.

Ho capito. Tendere fili... Insinuarli nei più piccoli spazi, lambire silenziosamente i contorni senza farsi scoprire. E a quel punto i fili diventano le fila, e tu il loro tessitore e padrone.

sabato 3 gennaio 2009

Tentai Kansoku...


知らないものを知ろうとして
Per scoprire quello che ancora non so
見えないものを見ようとして
Per vedere quello che si nascondeva ai miei occhi
望遠鏡を担いでった
Ho preso il mio telescopio e sono andato...
始めようか天体観測
Cominciamo la nostra esplorazione della volta celeste
ほうき星を探して
A caccia di stelle cadenti

Liberamente tratto e tradotto da Bump of Chicken, "Tentai Kansoku"




After Dark

剥がれ落ちた羽にも気づかずに飛ぶ


Può bastare una notte per invertire una tendenza, per risucchiare un'erniazione del proprio dolore all'interno di un muro di volontà e determinazione. Sono migliorato. Forse basterebbe dormire 10 ore a notte per stare così bene, forse basterebbe modificare l'elenco delle proprie priorità. L'ansia è un nemico alla portata di tutti, e io stanotte sono riuscito a strapparle un bel pezzo di terreno di guerra. Un altro paio di assalti e sarà costretta a battere in ritirata. Ce la faremo.

Lunedì voglio tornare in viale Morgagni. Non ci sarà quasi nessuno, ma almeno sarà la Cura. E la Prova, allo stesso tempo. Se tutto funziona, se tutto è organicamente a posto, allora il problema è nella mia testa e posso risolverlo senza far male a nessuno, neppure a me. 

E poi Lunedì sera ci andrò. Farò di tutto per andarci, perché è giunto il momento di lasciare la mia diffidenza alle spalle e di fare una scelta di campo. Provare una cosa non può significare snaturare il proprio modo di essere, perdere qualcosa ed essere contaminati. Può anche voler dire espandersi, accrescere il numero delle possibilità che ci si presentano. Non si può vivere sulle eccezioni, sui colpi di fortuna, sugli incontri casuali voluti da chi, poi, non si sa. Ora sono in difficoltà come persona, ma le mie difficoltà strutturali non pregiudicano l'integrità e la fermezza dei miei valori e dei miei sogni. La problematicità è la vita stessa, la vita di chi sceglie di vivere e non si limita ad esistere. Solo che essa richiede impegno. Perché la problematica impone un confronto, una riflessione, e talvolta anche una scelta. Tutte cose che costano fatica  e partecipazione. Non posso più limitarmi a pensare che certe cose non mi riguardino perchè io sono troppo diverso o migliore. E' tempo di mostrare il valore di quello che ho costruito in due anni e mezzo di fatica e riflessione. E' tempo di ricevere il giusto apprezzamento, ma soprattutto, è tempo di affrontare la problematicità di una condizione che mi accompagnerà probabilmente per sempre e che deve trovarmi sempre preparato, sveglio, partecipe.  A lasciare indietro qualcosa che non serve si è sempre in tempo, ma dimostrare che non serva  è molto più difficile e richiede tempo. Bisogna mettersi in gioco, tornare per strada e ricominciare a incrociare persone. Qualcosa accadrà. E non mi farò rompere le scatole da nessuno. 

 誰にも邪魔されることにはいけん。
お前にもさ。
あはは。






venerdì 2 gennaio 2009

I shouldn't speak her name

構わん。

構わんぞ。

Ecco il sole, è tornato, e con lui anche un po' di voglia di fare. Oh, oggi c'ho pure la sinusite. Gli astrologi siano avvertiti: hanno detto che è l'anno dell'acquario e sarà bene che lo sia davvero, altrimenti saranno guai seri. Scherzi a parte, la voglia di fare è drasticamente calata da 3 giorni a questa parte e non so se essere più arrabbiato o più epicureo. Quest'ultimo è però un atteggiamento che non mi si addice e che ho provato più volte senza troppo successo. Vada per la rabbia allora, perché forse ci sono momenti in cui non si può davvero evitare di essere delusi e di sentire su di sé l'opposizione dell'intero universo. Tutti prima o poi sperimentiamo questa sorta di titanismo cosmico che ci vede agonizzanti e vittime di un fato avverso che, alla fine, non si sa bene neppure quale sia. E come non lo sa nessuno, non lo so neppure io. In questi casi penso che si debba essere un po' fortunati, trovarsi nella condizione giusta per essere più forti di questo virus mentale. Io probabilmente non mi trovo affatto nella condizione ideale per resistere e pensare che "passerà" e che "tanto va sempre a finire che si riparte". Io non mi sono neppure fermato, come posso pensare di ripartire? Preferisco allora affidarmi alla volontà, un oggetto che sto scoprendo di possedere ogni giorno di più. In questo caso la mia volontà dice "hold on", "しっかりせよ", e io la voglio ascoltare. Le cose buone sono preziose per me, e adesso devo mantenere la calma, trovare il mio posto, e cominciare a lavorare di nuovo per non perdere anche questa. 
Che fatica.
Che gente lesa.

でも俺,君が居ない世界には興味が無くなってしまうかも。

giovedì 1 gennaio 2009

Sweeping the dust off the shelves pt. II


Oggi lo direste ancora?

At least in my mind...

Ieri sera non ho fatto nulla, le condizioni psicofisiche non lo permettevano, ma forse potevo forzarmi un po'. In ogni caso oggi sono comunque stanchissimo e ho un mal di testa esagerato. Magari è colpa di Diazepam e Metilbromuro, i miei due compagni obbligati fino a data da destinarsi. 


"The nightmares and bad dreams have become reality [...]"

Tuttavia quest'anno mi sembra iniziato bene. All'insegna del Progetto. Il Progetto è una delle cose più belle che esistano, perché costruisce il futuro a partire da quello che stringi in mano nel presente. E' l'idea che anima ciò che hai, lo reinterpreta, lo investe, ne trae nuovo valore e converte tutto in una costruzione. Come dire.. Un mucchio di legname oggi, una capanna domani. E tra le due entità permane un legame intimo e indissolubile. I soggetti si modificano attraverso tappe intermedie... Ma se c'è un progetto dietro si conserva sempre la memoria di ciò che c'era prima e dello sforzo che si è fatto per arrivarci. Il progetto ha un ΔG fortemente positivo e prevede una riduzione dell'entropia. 
In questo momento ho tanto terreno libero, edificabile. E ho accumulato tanto legname. Credo sia l'ora di iniziare a costruire, e chissà che non ne vangano fuori un paio di capanne decenti. 
Non perderò occasioni e sarò paziente. 

"I know someday you'll be doing the same"