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mercoledì 28 maggio 2008

Holes

...Fortuna che per 1000 buche che ricevo
ho almeno un amico che mi segue e mi supporta...
Nessun rancore.

sabato 24 maggio 2008

Una delle belle cose della vita....

Nella vita ci sono molte "belle cose". E intendo quel genere di cosa che, con un meccanismo del tutto particolare, ci fa pensare cose come: " Oh, dopotutto la vita è veramente stupenda!".
Sì.
Quale sia questo meccanismo è cosa ardua a spiegarsi, e io forse non sono capace di indagare seriamente un processo così complesso. Quello che so per certo è che queste "cose belle" non comportano necessariamente benessere. Anzi.
Spesso sono foriere di turbamento, una inquietudine profonda e radicale che agisce ad un livello più profondo rispetto alla quotidianità che la genera. I momenti in cui realizziamo il manifestarsi di questi fenomeni sono fuori dalla realtà, nella dimensione atemporale del nostro pensiero e del nostro essere, la stessa nella quale siamo contemporanei di Catullo, Orazio, Mimnermo, Joyce e chi vogliamo noi. Queste "epifanie" sono squarci nella transitorietà della nostra esistenza, ci inchiodano all'inquietudine immutabile dell'anima del genere umano che muta senza cambiare suono.

E' quello che succede quando, per esempio, ti rendi conto di essere indicibilmente attratto da una persona della quale non conosci neppure il nome.

martedì 20 maggio 2008

300 milioni di calci in culo

Perdonate il francesismo, ma è l'espressione più fedele di quanto ho pensato stamattina nell'apprendere che il governo ha deciso di spostare 300 milioni di euro da un fondo destinato alla ricerca ad Alitalia. In effetti, la povera Alitalia non aveva ricevuto ancora abbastanza soldi dallo Stato Italiano: un regalo più che giustificato. Era proprio il momento di portar via 300 milioni di euro ai nostri opulenti ricercatori, quella massa di fannulloni rozzi e incolti che passano tutto il giorno - pensate un po'! - a STUDIARE, attività manifestamente controproduttiva che sarà ben presto bandita. Meglio, quindi, cominciare da subito a darsi una regolata: basta spendere tutti i miliardi che spendiamo ogni anno in ricerche dagli esiti infruttuosi! Basta togliere il pane di bocca ai poveri manager di Alitalia, a quei poveracci dei nostri parlamentari che fanno la fame per colpa dei nostri avidi scienziati!

Lungi da me fare del populismo, ma sono piuttosto convinto che quello della comunità scientifica italiana non sia vittimismo, bensì un'amarezza più che giustificata. Ma vi lascio a qualche link interessante

http://progettogalileo.wordpress.com/2008/04/28/ricerca-scientifica-volante/

http://it.youtube.com/watch?v=VJhKWWwMxCA

domenica 18 maggio 2008

Intelligenza

Torno a scrivere. Sono stato assai impegnato tra concerti, istologia e vita quotidiana. Anzi, ne approfitto per dire a quanti leggessero che il 28 Maggio si terrà al Kellerplatz, a Prato, la finale del RockLiveParty... Io e la mia band siamo arrivati in finale e tenteremo di vincerla =) Se non avete niente da fare e volete passare una bella serata con musica dal vivo, pizza e birra con i vostri amici, non c'è luogo migliore.

Parliamo di intelligenza. Facile a dirsi, ma in pratica? Abbiamo una definizione pronta per questo vocabolo? Oppure dobbiamo pensare che sfugga ad ogni definizione? Ricordo che mi colpì molto, durante una delle prime lezioni di genetica, vedere l'intelligenza inclusa nelle manifestazioni fenotipiche della'assetto genetico di un essere umano: in altre parole, l'intelligenza - o almeno, una buona parte di essa - è geneticamente determinata.

Penso che questo sia vero. E credo si debba smettere di sostenere che siamo tutti ugualmente predisposti a sviluppare lo stesso alto livello di intelligenza. Non credo sia vero. Credo sia piuttosto un'idea un po' sinistroide ( e io sono decisamente di sinistra).

Ma è anche vero che l'intelligenza non si riduce ad un fatto puramente molecolare. Interviene anche la "cultura". Io credo che l'intelligenza sia manifesti anche e soprattutto nella'ambito dei processi di rielaborazione ed interpretazione della propria cultura - intesa come istruzione, esperienza di vita, ambiente, mondo affettivo.
Un genio con QI pari a 160 che non sia capace di relazionarsi o di interpretare il proprio mondo affettivo non può essere, a mio avviso, ritenuto una persona intelligente.

E' come nella musica. Quando si suona uno strumento come la chitarra - che come avete capito mi sta molto a cuore. Si può possedere una tecnica sopraffina, ma senza feeling è la Musica che manca. L'ideale sarebbe trovare un giusto bilanciamento... Già... L'ideale...

(tu per me eri l'ideale)

domenica 11 maggio 2008

Yogorete shimaeba....



Quando vi sporcate siete tutti uguali.

giovedì 8 maggio 2008

Sapere quale sia la cosa giusta da fare non significa essere capaci di farla.
Sapere qual è il modo di pensare più sano non significa riuscire a farlo proprio.
Ma io non sono un filosofo, non posso accontentarmi di indicare una via senza però percorrerla.
E soprattutto, non posso vanificare le mie parole, soprattutto dal momento in cui le uso per marcare differenze.
Vabbè, queste non sono scuse, non ne devo a nessuno (salvo, forse, me stesso). Era solo per dire che sì, lo so: hoa ancora molta strada davanti. Forse molta più di tutti voi.

lunedì 5 maggio 2008

Oracular


" You should know it by now"
"... Are you talking to me, father?"
" I dreamt about you every night for a month"
" Father... I am..."
" Your elementary school was rather bad although your education was excellent"
I stood in silence.
" You should know it by now, boy"
" The reason why you studied my language since you quit middle school... You were young, and a pure child guided you in the process"
I stood.
" You belong to Mappou, and still you are out of it"
"Mappou, father?"
"You are given the chance"
" You are needed"
" He's on your shoulder, take this"
I held it in my hand.
" Father.. Will I.."
"You shall come back in two years... But you could barely wait"
" What should I do, father?"
" Spread... And then we will see"


Nonostante tutto, niente mi distingue da una persona come le altre. Io sono una persona come le altre, e questo è stupendo. Soffro, mi arrabbio, sono immaturo ed infantile, godo nel farmi trascinare dall'astio solo per vedere le conseguenze della mia azione rovinosa.
Eppure qualcosa non torna.
Da allora non c'è pace. O meglio, ce n'è troppa e mi spaventa. E' un prezzo da pagare per questo?
E' tutto cambiato. Pazzia di un vecchio? No. Questo è stato appurato e no, non è così.

Amo i miei e i vostri telefilm trash, ma tutto si frange come un'onda sul mio 7 Agosto e in una schiuma marina il Niente profuma di tutto. Stelle che muoiono. Io sono troppo lontano. Si può amare così la propria esistenza sconvolta?

sabato 3 maggio 2008

Sweeping the dust off the shelves

"You might not know" she said.
And, oh, did I know she was purposedly leading me to the point were I just couldn't say that no, I didn't know a thing.
" You might not want to know"
And yes, she was so damn wrong, for I had forsaken my obnoxious sense of losing long before she gained her passion for sweeping the dust off the shelves.
Besides, I could claim the ownership for that dust anytime.
Anytime.


E' primavera. Vorrei tanto tornare in Giappone quest'estate, ma non potrò. Troppe cose da fare. E poi, e poi... Nuove situazioni a cui dedicare più tempo, più spazio. Cosa offre l'estate? Più tempo, più spazio. A non finire. Sarà l'ultima ventesima estate della mia vita. Come puoi non amare l'ultima ventesima estate della tua vita? Sarebbe ora di scrivere un libro, ma no. No. O vivi o scrivi. Vero Giacomo? Vero Lucia? Lo dicevamo spesso, quell'anno. O scrivi o vivi. Prima scrivevo, l'ho fatto per anni. Quando ci piaceva farci ingannare. Lasciarci credere di essere seri. Lasciarci mettere troppo.
Ora vivo? Dicono di sì. Così pare. Lo dicono tutti, lo dico anche io. Ma sono qui. Ogni tanto torno e ci siete. Ci sono tutti. Come una gigantesca festa. Ecco, sì, una festa.
In una grande villa appena in collina con un bel giardino verde che non si vede tanto è notte ma si indovina che ci devono essere alberi alti frondosi una goduria d'estate composta bellezza signorile nel fiore della primavera con rumore di acqua frasche vento Ma è sera e non si vede niente si indovina e basta Dentro ci siamo tutti siamo entrati quando quasi tutto il sole era tramontato vestiti di tutto punto e ci sono tutti i sogni che sporcavano il mio cuscino da piccolo Nella sala principale parlate sottofondo di jazz e mangiate bevete champagne quello che mi fa impazzire e vi guardate felici con la faccia rilassata ancora sfumata di tramonto siamo stati tutto il giorno su qualche colle verde lontani dalla città a prendere sole suonare canzoni parlare di vita e tanto altro fumare marijuana guardarci negli occhi e pensare che sì abbiamo trovato un futuro sicuro ma un po' profumato di assoluto giusto quel pizzico che trasforma un pozzo in un mare pieno di abisso Siete tutti nella sala vi vedo ma non sono con voi Sono uscito uno di quelli che prende un bicchiere di champagne e si mette alla finestra sul balcone o va a passeggiare in giardino ecco io sono uno di quelli solo che non ho incontrato un/a coprotagonista per me E sto lì esisto Esisto Esisto e come esisto profondamente Mi sento assorto il vento carezza la camicia elegante i capelli lunghi che sonoa ancora biondicci pazzesco sono biondo diventato moro e infine torno ancora biondo ma che stranezza E io esisto lì Fumo prendo l'aria respiro le storie delle stelle i colori del vento notturno libero e un po' assente la festa non era per me ma un po' ne ero il protagonista e adesso nessuno sa che io sono qui Non lo sapete voi non lo sanno loro non lo sa lui non lo sa l'altro l'altro ancora e poi lei anche lei l'altra lei non lo sa mia madre Mamma sei a casa ma io so che alla fine verrai alla festa insieme a papà passerete anche voi lo so fosse solo per un saluto papà convinci la mamma a venire che poi sarà più felice e tanto non ho niente da mostrare se non la mia rete e niente amori senza speranza ma forse quello è anche normale
E so che potrei potrei sono davanti al portone della sala la sala in cui siete tutti riuniti a parlare scherzare dire belle cose di me e non sapete che mi sonao allontanato e sono andato a fumare non ve ne siete accorti ma adesso sto per rientrare spingerò la porta e ci sarete tutti tutti quanti mi vedrete e sorriderete non sarà successo nulla e invece le stelle ci muoiono addosso.

Il ladro del Cubo colpisce ancora...

Ieri è accaduto, di nuovo. E' la terza, forse quarta volta nel giro di pochi giorni. Spesso si "accontenta" di qualche libro, ma mostra sempre più una spiccata preferenza per i portafogli.

Scherzi a parte - posto che è improbabile che sia sempre la stessa persona, purtroppo ieri si è verificato un nuovo furto, stavolta ai danni di un portafoglio contenente denaro, carte, abbonamento ferroviario e quant'altro. La cosa forse più assurda circa l'accaduto, è che tutto si è consumato nel tempo che io e la malcapitata ci siamo recati a fare fotocopie, lasciando per 5 minuti ( se non meno) i nostri zaini su un tavolo del Cubo, quello più vicino alla vetrata -peraltro in presenza di altre tre persone che studiavano nei tavoli circostanti. Trecento secondi sono bastati per far sparire un portafoglio sotto gli occhi di tre persone, per giunta.

Ora, non per fare i soliti discorsi buonisti, ma sappiamo tutti benissimo che studiare costa caro e che il "destino" non è stato ugualmente generoso con tutti dal punto di vista economico, molti di noi lavorano per mantenersi e addirittura per pagarsi le tasse universitarie; questo, però, vale per tutti. I libri, le tasse e tutto il resto sono una spesa notevole per tutti, e per questo nessuno dovrebbe sentirsi autorizzato a rubare, per lo meno non ad un altro studente...! So che è auna storia vecchia come il mondo, ma in questo modo si crea veramente una brutta atmosfera.
E poi, caro ladro, sappi che mi stai profondamente sulle scatole perchè, oltre che derubare, hai provocato angoscia, seccature e perdita di tempo a una mia amica, e le hai rovinato l'umore.