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sabato 3 maggio 2008

Sweeping the dust off the shelves

"You might not know" she said.
And, oh, did I know she was purposedly leading me to the point were I just couldn't say that no, I didn't know a thing.
" You might not want to know"
And yes, she was so damn wrong, for I had forsaken my obnoxious sense of losing long before she gained her passion for sweeping the dust off the shelves.
Besides, I could claim the ownership for that dust anytime.
Anytime.


E' primavera. Vorrei tanto tornare in Giappone quest'estate, ma non potrò. Troppe cose da fare. E poi, e poi... Nuove situazioni a cui dedicare più tempo, più spazio. Cosa offre l'estate? Più tempo, più spazio. A non finire. Sarà l'ultima ventesima estate della mia vita. Come puoi non amare l'ultima ventesima estate della tua vita? Sarebbe ora di scrivere un libro, ma no. No. O vivi o scrivi. Vero Giacomo? Vero Lucia? Lo dicevamo spesso, quell'anno. O scrivi o vivi. Prima scrivevo, l'ho fatto per anni. Quando ci piaceva farci ingannare. Lasciarci credere di essere seri. Lasciarci mettere troppo.
Ora vivo? Dicono di sì. Così pare. Lo dicono tutti, lo dico anche io. Ma sono qui. Ogni tanto torno e ci siete. Ci sono tutti. Come una gigantesca festa. Ecco, sì, una festa.
In una grande villa appena in collina con un bel giardino verde che non si vede tanto è notte ma si indovina che ci devono essere alberi alti frondosi una goduria d'estate composta bellezza signorile nel fiore della primavera con rumore di acqua frasche vento Ma è sera e non si vede niente si indovina e basta Dentro ci siamo tutti siamo entrati quando quasi tutto il sole era tramontato vestiti di tutto punto e ci sono tutti i sogni che sporcavano il mio cuscino da piccolo Nella sala principale parlate sottofondo di jazz e mangiate bevete champagne quello che mi fa impazzire e vi guardate felici con la faccia rilassata ancora sfumata di tramonto siamo stati tutto il giorno su qualche colle verde lontani dalla città a prendere sole suonare canzoni parlare di vita e tanto altro fumare marijuana guardarci negli occhi e pensare che sì abbiamo trovato un futuro sicuro ma un po' profumato di assoluto giusto quel pizzico che trasforma un pozzo in un mare pieno di abisso Siete tutti nella sala vi vedo ma non sono con voi Sono uscito uno di quelli che prende un bicchiere di champagne e si mette alla finestra sul balcone o va a passeggiare in giardino ecco io sono uno di quelli solo che non ho incontrato un/a coprotagonista per me E sto lì esisto Esisto Esisto e come esisto profondamente Mi sento assorto il vento carezza la camicia elegante i capelli lunghi che sonoa ancora biondicci pazzesco sono biondo diventato moro e infine torno ancora biondo ma che stranezza E io esisto lì Fumo prendo l'aria respiro le storie delle stelle i colori del vento notturno libero e un po' assente la festa non era per me ma un po' ne ero il protagonista e adesso nessuno sa che io sono qui Non lo sapete voi non lo sanno loro non lo sa lui non lo sa l'altro l'altro ancora e poi lei anche lei l'altra lei non lo sa mia madre Mamma sei a casa ma io so che alla fine verrai alla festa insieme a papà passerete anche voi lo so fosse solo per un saluto papà convinci la mamma a venire che poi sarà più felice e tanto non ho niente da mostrare se non la mia rete e niente amori senza speranza ma forse quello è anche normale
E so che potrei potrei sono davanti al portone della sala la sala in cui siete tutti riuniti a parlare scherzare dire belle cose di me e non sapete che mi sonao allontanato e sono andato a fumare non ve ne siete accorti ma adesso sto per rientrare spingerò la porta e ci sarete tutti tutti quanti mi vedrete e sorriderete non sarà successo nulla e invece le stelle ci muoiono addosso.

1 commenti:

Sywen Ark ha detto...

dopo questo tuo post (affascinante) mi verrebbe voglia di tentare, per la quarta volta, di aprire un blog...