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giovedì 10 aprile 2008

Compito (???) 6

Eccomi qua. E' tempo di riorganizzare le idee, domare i pensieri e farne parole, è tempo di ricordarsi che saper comunicare ciò che si è maturato èa tanto importante quanto essere stati capaci di pensarlo.
Ma come fare a domare un'esperienza del genere? Come riuscirci quando ogni cambiamento del vento è emozionante? Questo post è la mia piccola sfida, vediamo se riesco a vincerla con voi, miei amici e lettori.

Di poche cose sono certo nella vita, pochissime. Quattro, per l'esattezza:
1) Siamo tutti nati
2) Tutti moriremo e doneremo i nostri atomi ad altra vita, altri miracoli.
3) Tutti proviamo dolore.
4) Tutti ci adoperiamo per non provarne.

Vi starete dicendo: " Belle parole, sei un filosofetto in gamba, ma cosa c'entra?".
Vi racconto una storia. L'unica storia possibile. LA Storia.
Matteo ha un Problema. Un Problema che lo fa soffrire limitando la sua libertà di azione nel mondo.
Anche Marco ha un Problema.
Marco e Matteo sentono di non poter convivere col Problema, e decidono di tentare di risolverlo, indipendentemente l'uno dall'altro. Entrambi sono tutti concentrati nella propria tribolazione, camminano a testa bassa, concentrando tutte le loro energie nella risoluzione del Problema, senza mai alzare la testa, pensando ognuno per sé. Prima che se ne possano rendere conto, Marco e Matteo inciampano l'uno sull'altro. Adesso hanno due problemi: il dolore che già provavano, e quello che si sono procurati scontrandosi. I due, però, sono adesso costretti a guardarsi in faccia. accade una cosa inaspettata. Entrambi pensano: "Cosa accadrebbe se io gli proponessi di aiutarmi a risolvere il mio problema, aiutandolo in cambio a risolvere il suo?". In men che non si dica, Marco e Matteo hanno formato un'unione solidale. Le conseguenze? Il dolore provocato dal loro scontro è svanito, e i loro Problemi adesso possono avvalersi dell'aiuto di un'altra persona. Non solo. Qui arriva il bello: Marco e Matteo incontrano Filippo, che ha un Problema. Immediatamente si rendono conto che adesso possono esercitare insieme una forza ancora maggiore per aiutare questa terza persona. Ecco che si aggiunge un terzo individuo all'unione solidale. Adesso queste tre persone possono affrontare un numero di problemi già MOLTO maggiore. Sono in tre: possono già esercitare forze interne molto intense, e cominciare a pensare che - in tre - si possono esercitare verso l'esterno azioni mirate ad aiutare non una sola persona, bensì due.
Insomma, avete già capito come va a finire la storia. Più il gruppo si ingrandisce, più la sua forza diventa travolgente. Ma c'è un aspetto da chiarire.
Detto molto brutalmente: quando ci troviamo nella merda e riusciamo ad uscirne, abbiamo tre opzioni:
1) Non rivelare a nessuno come abbiamo fatto ---> solipsismo. Morte della società.
2) Rivelare a pochi eletti la soluzione ----> élite. Massoneria, classismo, società immobile ma viva.
3) Rendere "opensource" la nostra soluzione ----> Società Solidale. Proliferazione. Miracolo. Amore, convivenza. Il genere umano che si alza, guarda il sole dritto negli occhi e sceglie di essere più felice, di marciare unito verso un obbiettivo: non certo quello di vincere il dolore, i problemi, la conflittualità, ma almeno quello di immaginare e vivere un mondo in cui ognuno di noi possa beneficiare della "saggezza" e del senso pratico di tutti gli altri, vivere sorretto da una rete di rapporti solidali, e provare sommo piacere nel contribuire a questa rete.

Che il vostro modo di amare la vostra umanità sia condividere materiale su MedWiki, regalare una risata a chi soffre in corsia, dare la vita, offrire un caffè al vostro migliore amico, mettervi a nudo come fa questa bellissima anima , offrire ai propri amici sicurezza, una buona dose di stronzate giornaliere, lealtà come fa questo pazzo , vincere ogni malumore con la propria genuinità, come fanno questa tizia, quest'altra e quest'altra ancora, dimostrare tenacia, intelligenza e sensibilità come lei - in ogni caso c'è bisogno di voi. Io ho bisogno di voi, tutti ne abbiamo, tutti ne possiamo avere.
I Clown mi hanno colpito, e mi hanno fatto capire proprio questo. Io parto da qui: questa sarà la maglia incrollabile del mio Social Network, lo scheletro solido della mia fragilità di essere umano. Voi cosa ne dite? Vi unite a noi? Al Cubo siamo 200... Se Marco, Matteo e Filippo potevano già essere una squadra indistruttibile, imamagainate cosa potremmo essere noi, per i nostri amici, per i nostri figli (un giorno), e soprattutto, per i nostri futuri pazienti, che ci meritano al meglio delle nostre potenzialità di esseri umani.

Qui secondo me si gioca il futuro di questo meraviglioso genere umano.

Caro Prof, io ho capito questo.

5 commenti:

Rospetto ha detto...

...grazie, non ho parole. Rialzarsi se c'è qualcuno che ti tende la mano e ti offre un punto d'appoggio è davvero molto più facile che leccarsi le ferite e provare da soli a fare con le proprie gambe...non è facile trovare qualcuno che ha come te tutta questa genuina attitudine a pensare...non è un difetto e tu me l'hai insegnato. ho sempre pensato che fosse un limite grazie a te ne vedo l'orizzonte. Marco, Matteo e Filippo sono molto fortunati. anche Irene, matteo, maddalena, Jenny, Pippi, Chiara...molto. Forse non ne sei consapevole ma mi sei stato vicino più di quanto tut possa pensare...mi hai dato la forza di uscire dai miei problemi per abbracciarli in un ottica di apertura, di infinito e capirne la portata, la piccolezza a confronto dell'universo fuori che ci aspetta...a staser

Pierpi ha detto...

Avevo già scritto un commento ma mi sa che s'è perso...Vabbè, dico solo questo perchè ogni volta che tento di dire di più straparlo: grazie di regalarmi un pezzo delle vostre vite, grazie di essere così vivi e grazie di credere che l'unione fa la forza...leggendo le tue parole mi sono commossa, è davvero bello sapere che esistono persone come te, Ire, Matte, Madda, Jenny, Chiara...e sono sicura che ce ne sono tanti altri...ma voi di sicuro siete i miei proto-medici preferiti!

Chiara ha detto...

grazie...non riesco a dire altro...grazie davvero,non avrei mai creduto di poter scoprire una persona del genere.sei il mio clown..

Andreas Formiconi ha detto...

hai capito parecchio matteo

Sywen Ark ha detto...

A rendere opensource la soluzione (o la verità) però, si rischia di essere presi a sassate. Platone e il mito della caverna insegnano purtroppo... e purtroppo non posso che confermare :-/