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martedì 22 aprile 2008

"I have a dream" - Note più o meno personali


Una bella occasione per confrontarsi con l'esperienza di un uomo che dell'insegnamento ha capito alcune cose, e oltre.
Certi uomini ormai anziani trasudano dignità, calma profonda, appaiono in pace con la propria vita, ma sempre perfettamente capaci di lasciarsi turbare ed affascinare dalla profondità dei pensieri. Nel prof De Bernard ho intuito una personalità di questo tipo, e ne sono rimasto profondamente affascinato.

Il confronto, anche se breve, è stato entusiasmante. Una delle poche volte in vita amia che ho avuto l'impressione di riuscire a portare nella realtà ciò che avevo pensato nella staticità dinamica della "teoria". Il bigliettino che ho scannerizzato e riportato a fianco vuole testimoniare che ho vinto una piccola sfida - quella di tirare fuori le palle e farmi avanti per tradurre in realtà condivisibile le mie idee - e ho ricevuto una paio di premi assai graditi per questa mia piccola rivincita. Ho stretto molte mani, incontrato molti occhi: sarò riuscito a comunicare qualcosa a qualcuno al di là della semplice occasione? Spero di sì.

In ogni caso, osservo come l'essermi occupato con interesse di una questione come quella della didattica, del contesto, dell' "I care" abbia indotto in me una piccola trasformazione: questi temi, questi movimenti di pensiero sono diventati parte integrante della formazione del mio pensiero, e saranno d'ora in poi il metro di giudizio per molte altre cose a venire. Non solo. Questo mi spinge anche a cercare e tirare fuori altre problematiche simili, e a creare un contesto in cui proporle e diventare recettivo per il contributo degli Altri. Insomma, mi piacerebbe che questo divenisse il mio modus operandi. Già Iamarf, solo il "corsettino di informatica". Solo.

5 commenti:

lily13 ha detto...

Ho apprezzato molto il tuo intervento di oggi, non solo per il coraggio, ma soprattutto per i contenuti. Penso anch'io che insegnare voglia dire trasmettere e condividere, non fornire un elenco di sterili nozioni dall'alto della posizione di professore. Quindi: evviva chi riesce a farlo e a scendere dal piedistallo!!

Pierpi ha detto...

Ribadisco che sono orgogliosa di te...ribadisco l'applauso alla fine del tuo intervento...e ribadisco anche il "collaboriamo" contornato da abbraccio...Sono pienamente d'accordo con te e penso che devi essere fiero della passione e della grinta che hai tirato fuori nell'esporre la tua idea, significa molto, per prima cosa una presa di coscienza e un atto di coraggio..credo che tu abbia il potere di far pensare un pò di più anche tutti noi...e credo che questo sia anche uno degli obiettivi del "corsettino di informatica" che ci fa crescere ogni giorno un pò di più...Ti voglio bene

Maria Grazia Fiore ha detto...

Posso aggiungere anche i miei di complimenti, dato che c'ero? ;-)
Tienitela ben stretta quella "piccola trasformazione": è il nostro futuro.

Matteo ha detto...

Bravo così ti voglio! con le palle! hai saputo dire quello che avrei detto anch'io! abbozziamola però di chiamarlo solo "corsetto"!!!

Rospetto ha detto...

Sono orgogliosadi te, del tuo coraggio, di essere presente alle tue profonde esplorazioni dell'animo...orgogliosa di averti vicino....grazie per le parole che hai detto alla conferenza, dopo tanti discorsi sei riuscito a trovare una forma a molti pensieri anche nostri....questo corso di informatica è davvero prodigioso
Ti voglio bene!